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Il Tempietto è stato oggetto nel corso del tempo di una serie complessa di interventi conservativi, iniziati già a partire dalla metà dell''800 e ancora in corso, legati a finalità sia di conoscenza della stratificazione storica sia di risoluzione di problemi di carattere conservativo.
Dopo cento anni dall’ultimo importante intervento di restauro, e dopo oltre sei anni di lavoro, il Tempietto Longobardo di Cividale del Friuli si mostra adesso al massimo della sua bellezza, addirittura strabiliante rispetto a qualche anno fa. Una serie consequenziale di complessi interventi che lo ha interessato dal 2016 ha permesso, infatti, il graduale e accuratissimo recupero del bene patrimonio mondiale dell’Unesco, scrigno di dettagli dallo straordinario valore storico-artistico, più alta espressione artistica al mondo lasciataci dal popolo longobardo e dagli artisti operanti nella seconda metà dell’VIII secolo.
Le varie fasi degli interventi, in cui restauratori, archeologi, storici medievisti e bizantinisti, chimici e geologi sono stati impegnati in un graduale e accuratissimo recupero, sottoposti all'alta sorveglianza della Soprintendenza FVG, ha offerto anche un’irripetibile occasione di approfondimento e studio sulla genesi di questo complesso. Seguendo in breve le fasi cronologiche dei cantieri, citiamo in primis il coro ligneo trecentesco. Lo smontaggio degli stalli e il loro restauro in un cantiere "aperto" e visibile al pubblico ha segnato l'avvio del globale piano di risanamento. Era il 2016: finanziato dalla Soprintendenza, l'intervento ha riportato allo splendore delle origini l'imponente coro. Dal 2017, con l'oratorio libero dal corpo d'arredo, sono state consolidate le fondamenta e rivista la copertura. L'opera sulle decorazioni a stucco del Tempietto Longobarda è terminata: le sei sante che svettano nella parte più alta sono state ormai ripulite alla perfezione, tanto da lasciar intravedere le tracce delle originarie policromie. Il lavoro è poi proceduto nella parte dell'arco vitineo, anch'esso custode di residui delle antiche bolle in vetro che decoravano, a guisa di gemme, la parte centrale dei fiori. È stato completato ad inizio del 2024 anche il risanamento del ciclo di affreschi - databili tra l'XI e il XIV secolo - che nel 1959 il luminare norvegese Hjalmar Torp, massimo esperto sul tempietto longobardo, fece staccare dalle pareti dell'oratorio per riportare alla luce le decorazioni murarie dell'VIII secolo.
Finora visibili in minima parte presso il Monastero di Santa Maria in Valle e presso il Museo Cristiano, nei prossimi anni questi affreschi saranno collocati in uno specifico spazio del Monastero. Infine gli affreschi sulla parete dell’aula e sulle volte del presbiterio (VIII – XIV secolo) sono stati restaurati con esiti eccezionali in quanto i lavori hanno riportato in vita colori e forme nascosti da secoli.
L'operazione effettuata in questi anni nel Tempietto Longobardo dalla Soprintendenza FVG e dal Comune di Cividale del Friuli riveste una straordinaria importanza: siamo consapevoli di essere custodi di un patrimonio eccezionale, che è nostro dovere preservare e promuovere al meglio.