Il Monastero di Santa Maria in Valle, che racchiude il Tempietto Longobardo, rappresenta uno dei più importanti nuclei urbani della Cividale longobarda: nella zona di "Valle" era collocata in epoca altomedievale la gastaldaga longobarda, sede della corte regia nella città.
Il Tempietto Longobardo, noto anche come Oratorio di Santa Maria in Valle, fu edificato nel terzo quarto dell''''VIII secolo con funzione di cappella palatina regia.
Il suo apparato interno, con stucchi figurativi-ornamentali a un apparato di afreschi eseguiti in uno stile aulico e raffinato, costituisce un unicum nel suo genere nonchè una delle più splendide e ambiziose commissioni giunte sino a noi dall''''VIII secolo.
L''''aula rettangolare, si sviluppa in altezza,è coperta da volte a botte ed è ritmata da nicchie ed arconi; ad oriente si apre su un presbiterio più basso, a terminazione rettilinea, tripartito da due volte che poggiano su architravi marmoree romane, rette da colonne e pilastri. Una Recinzione marmorea, recuperata da un più antico elemento di età bizantina, divide l''''aula dal presbiterio.
Le sei statue femminili sono state ritenute figure di sante e per quattro di esse è stato formulato il nome; si tratterebbe delle martiri: Chiona, Irene, Agape e Sofia. La loro identificazione, comunque, è tutt''''altro che sicura. Le eleganti figure, fortemente allungate e chiuse entro vesti impreziosite da motivi decorativi diversi per ciascuna di esse.
Hanno una solenne ieraticità e sebbene richiamino alla memoria teorie di sante proprie del mondo musivo bizantino, da quelle si discostano per un accenno di realismo visibile nella pur stilizzata modellazione e per la nuova caratterizzazione dei volti.
Si tratta dei resti più integri e di migliore qualità di questo tipo di decorazione plastica che siano conservati in Europa
Particolare del capitello che regge le volte del presbiterio. I capitelli e le basi sono stati realizzati appositamente per la costruzione del Tempietto mentre le colonne, i pilastri e l''''architrave con girandoli floereali e colonne sono invece elementi più antichi, riutilizzati.
L''''affresco di Cristo tra gli arcangeli, opera di un abile pittore di formazione romano-bizantina; si nota il pregievole lavoro del tralcio vitineo, traforato a giorno, che richama le migliori esperienze della scultura paleocristina e bizantina.
Affresco trecentesco nel voltinocentrale del presbiterio, raffigura Cristo in Gloria ai cui fianco si dispongono alcuni Santi.
Particolare di un capitello che regge le volte del presbiterio: i capitelli e le basi sono stati realizzati appositamente per la costruzione del Tempietto mentre le colonne, i pilastri e l''''architrave con girandoli floereali e colonne sono invece elementi più antichi, riutilizzati.
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Il tempietto è stato oggetto nel corso del tempo di una serie complessa di interventi conservativi - legati sia a finalità di conoscenza della stratificazione storica sia a risolvere problemi di carattere conservativo - iniziati già a partire dalla metà dell''''800 e ancora in corso.
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